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Ascensore Villa comuale, Podrecca: "Proteste sproporzionate, non mi era mai capitato"

L'architetto serbo Boris Podrecca, cui si deve il progetto della stazione Linea 6, risponde alle polemiche: "Non c'è professionalità in quello che si sta dicendo"

Nonostante l'intervento del soprintendente Luciano Garella sulla vicenda ascensore nella Villa comunale, non si placano le proteste dei comitati civici. Ieri nel corso della manifestazione indetta nei pressi della Cassa armonica hanno ribadito la loro posizione, definendo uno "scempio" la costruzione.

Boris Podrecca, l'architetto serbo cui si deve il progetto della stazione Linea 6, ha definito le proteste "improprie e sproporzionate". "Non si possono lanciare parole come se fossero cannoni – ha dichiarato intervistato da Repubblica – Comune e Soprintendenza devono intervenire, sono loro titolati a parlare, lì ci sono tecnici esperti. Il volume dell'ascensore della metro Linea 6 purtroppo è necessario per il trasporto dei disabili ma non è affatto impattante con la Villa comunale e con la Cassa armonica".

"Il progetto è stato approvato in tutte le sedi competenti – ha spiegato l'architetto – quello che si vede ora è una struttura provvisoria, verrà rivestita in un acciaio specchiante che riflette il parco". Podrecca rifiuta l'ipotesi la struttura fosse meglio in vetro. "Con l'acciaio riflettente il cubo si dematerializza, uno specchio non ha volume, il vetro sì, resta comunque un cubo. Non è vero che il vetro è trasparente". "Pretestuoso", secondo l'architetto l'appunto degli ambientalisti che l'acciaio specchiato possa dare fastidio agli automobilisti di passaggio.

"Il volume del vano ascensore è necessario per consentire il passaggio in assoluta sicurezza dalla città alla Villa comunale ma soprattutto per i disabili". Un problema cui non è possibile porre rimedio, "gli ascensori sono assolutamente necessari a questo scopo – spiega l'architetto – non possiamo eliminarli. Così si fa dappertutto nel mondo".

Gli ambientalisti propongono una rampa o un ascensore sotterraneo che non arrivi al livello della strada. Ma per Podrecca è impossibile: "Deve accedere al parco. E non si può nemmeno costruire una rampa, sarebbe di 100 metri, enorme. È un'idea assurda. Mi sembra tutto davvero eccessivo. Non c'è professionalità in quello che si dice". Per l'architetto, che ha realizzato una trentina di spazi pubblici in otto paesi europei, una situazione di difficile comprensione: "Non mi è mai capitata una cosa simile, laddove ci sono ragioni tecniche, vengono comprese. Non è facile occuparsi di lavori pubblici, bisogna considerare l'infrastruttura urbana e tanti altri fattori. Ma con le proteste non mi ero ancora confrontato".

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