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Chiaia Vomero / Viale Maria Cristina di Savoia

Omicidio Vittorio Materazzo, la Procura ha i risultati del test del Dna

I magistrati non li hanno ancora notificati alle parti in causa. Le indagini sono ad una svolta: adesso sarà chiaro se proseguire sulla pista fin qui battuta dagli inquirenti o meno

L'esame del Dna di quello che è probabilmente l'assassino di Vittorio Materazzo, ingegnere di 51 anni assassinato lo scorso 28 novembre in viale Maria Cristina di Savoia, è stato completato, ed i risultati comunicati agli investigatori.

La vicenda è sicuramente ad una svolta: si capirà se la pista battuta dagli inquirenti è quella giusta o meno. Al momento, l'unico indagato è Luca Materazzo, 35enne fratello della vittima. L'uomo ha fin qui sempre respinto le accuse. I suoi avvocati stanno valutando la possibilità di chiedere il congelamento dei campioni sui quali sono stati effettuati gli esami, nel caso in futuro dovessero rendersi necessarie altre analisi.

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A tutta la serata di ieri, il risultato del test del Dna non era stato notificato alle parti. Si tratta di analisi relative a circa cento tracce rinvenute sia sul materiale sequestrato sul luogo del delitto, sia su quello ritrovato in via Santa Maria della Neve dove – grazie ad una testimonianza – sono steti recuperati un casco, due coltelli (uno dei quali sporco di sangue) e una maglietta appartenenti al killer.

Intanto si tornerà probabilmente ad indagare sulla morte del padre del 51enne ucciso, come l'ingegnere aveva chiesto prima del delitto. Le precedenti indagini non avevano fatto emergere riscontri ai sospetti di Vittorio Materazzo – ovvero che non si fosse trattato di una morte naturale – ma verranno portati a termine nuovi approfondimenti.

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