Suicidio Volkel: trovato un biglietto di scuse per il suo staff
Sul luogo del suicidio del console tedesco Volkel è stato ritrovato un biglietto di scuse scritto in tedesco e rivolto ai suoi collaboratori. Il gesto potrebbe essere legato a qualche malattia, visto che la donna era in cura presso sanitari tedeschi
Redazione
30 luglio 2009 15:03
Sul luogo del suicidio, avvenuto stamattina, del Console della Germania Angelika Volkel è stato ritrovato un biglietto di scuse scritto in tedesco e rivolto ai suoi collaboratori.
Secondo la polizia, anche dopo aver ascoltato i collaboratori del consolato di via Crispi, il gesto potrebbe essere legato a qualche malattia, visto che la donna era in cura presso sanitari tedeschi. Sembra che nel suo scritto abbia fatto riferimento a un malessere, ma non è chiaro se si tratti di qualche malattia grave o di una forma di depressione.
La Volkel, che viveva da sola, ha lasciato anche il numero di telefono di un fratello da avvisare che vive all'estero mentre i genitori si trovano in Germania. Una domestica l'aiutava nelle faccende di casa un paio di volte alla settimana mentre, ogni mattina, un autista veniva a prenderla per accompagnarla al Consolato.
Come racconta Angelo Cardone, portiere del palazzo di via Petrarca 203, negli ultimi tre giorni la donna non era uscita di casa. A trovare il corpo e avvisare la polizia è stato il vigilante notturno che custodisce lo stabile del civico 207 sul quale si affaccia il balcone dal quale si è buttato il console. Secondo Cardone si trattava di una donna molto tranquilla, educata e gentile: questa la caratteristica della sua permanenza a Napoli in questi tre anni. Ogni tanto offriva cene al personale dello staff del consolato nella sua abitazione.
Nessun dubbio per il commissariato di polizia di Posillipo sulla ipotesi del suicidio. Il corpo è stato portato al II Policlinico dove sarà eseguita l'autopsia. L'indagine è coordinata dal pm Narducci.
Secondo la polizia, anche dopo aver ascoltato i collaboratori del consolato di via Crispi, il gesto potrebbe essere legato a qualche malattia, visto che la donna era in cura presso sanitari tedeschi. Sembra che nel suo scritto abbia fatto riferimento a un malessere, ma non è chiaro se si tratti di qualche malattia grave o di una forma di depressione.
La Volkel, che viveva da sola, ha lasciato anche il numero di telefono di un fratello da avvisare che vive all'estero mentre i genitori si trovano in Germania. Una domestica l'aiutava nelle faccende di casa un paio di volte alla settimana mentre, ogni mattina, un autista veniva a prenderla per accompagnarla al Consolato.
Come racconta Angelo Cardone, portiere del palazzo di via Petrarca 203, negli ultimi tre giorni la donna non era uscita di casa. A trovare il corpo e avvisare la polizia è stato il vigilante notturno che custodisce lo stabile del civico 207 sul quale si affaccia il balcone dal quale si è buttato il console. Secondo Cardone si trattava di una donna molto tranquilla, educata e gentile: questa la caratteristica della sua permanenza a Napoli in questi tre anni. Ogni tanto offriva cene al personale dello staff del consolato nella sua abitazione.
Nessun dubbio per il commissariato di polizia di Posillipo sulla ipotesi del suicidio. Il corpo è stato portato al II Policlinico dove sarà eseguita l'autopsia. L'indagine è coordinata dal pm Narducci.
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30 luglio 2009 15:03
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