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Stupro a Marechiaro, i tre aguzzini della 15enne chiedono perdono

Hanno chiesto scusa ai familiari della vittima e dinnanzi al gip del Tribunale di Napoli hanno spiegato come sono andate le cose

Tre minorenni hanno ammesso di aver stuprato sugli scogli di Marechiaro nel maggio scorso una 15enne, che li aveva riconosciuti. Hanno chiesto scusa ai familiari della vittima e dinnanzi al gip del Tribunale di Napoli hanno spiegato come sono andate le cose.

Il branco era composto da 5 persone, ma solo in tre hanno preso parte attiva alla violenza sessuale. La 15enne era a Marechiaro con un ragazzino che stava frequentando da qualche settimana. Fu lui a farle conoscere i presunti stupratori. Dopo la violemza la ragazzina fu poi abbandonata come un oggetto a pochi passi dal mare.

“Non volevo che mi toccassero – ha raccontato ai carabinieri – poi quando mi sono voltata e accorta che il ragazzo che amavo era andato via, ho capito che per me non c’era più speranza. Ero impietrita, non avevo la forza di urlare per chiedere aiuto”. È stata lei stessa a cercare i volti dei suoi aguzzini sui social, ed a denunciarli.

I membri principali del branco sono stati prelevati dalle loro abitazioni di Forcella, Capodichino e Borgo Sant’Antonio e condotti al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

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