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Piazza del Plebiscito aperta: il ricorso di de Magistris accolto dal Tar

Molte polemiche dopo il decreto della sovrintendenza sulla chiusura della piazza emesso lo scorso maggio subito dopo il concerto di Bruce Springsteen

Il Tar ha accolto il ricorso del Comune contro il decreto della sovrintendenza sulla chiusura di piazza del Plebiscito. Il decreto era stato emesso dopo il concerto di Bruce Springsteen, suscitando enormi polemiche.

L'ORDINANZA -  Con l’ordinanza n.1266/13 la settima sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania, ha accolto la richiesta di sospensione degli effetti del decreto di vincolo indiretto apposto dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesistici su Piazza del Plebiscito, che era stato impugnato dall’Avvocatura comunale.

Il provvedimento, molto articolato nella sua motivazione, enuncia le seguenti osservazioni:

1.I vincoli indiretti, a maggior ragione sui beni pubblici, devono rispondere a criteri di ragionevolezza e proporzionalità.

2.La valorizzazione dei beni culturali non contrasta con l’utilizzo degli stessi, nell’ottica delle reciproche competenze istituzionali (di Enti locali, Regioni e Ministero dei Beni culturali) delineate dal quadro costituzionale, in particolare dall’art. 9 della Costituzione.

3.L’esclusione dell’allocazione di sedie e tavolini, per gli esercizi commerciali posti al di fuori del colonnato di San Francesco di Paola, non è ragionevole, poiché tali elementi non alterano la cornice ambientale, ma anzi costituiscono occasioni utili per la fruizione collettiva dei luoghi pubblici di pregio, anche tenendo conto della scarsa invasività di tali elementi di arredo rispetto alla rilevante ampiezza della piazza. Ciò sulla base della “comune sensibilità”, che è concetto elastico, ma riconducibile pur sempre a valori condivisi di utilizzazione degli spazi, come accade nell’esperienza culturale nazionale ed internazionale.

4.L’utilizzo della piazza per “eventi”, sempre sulla base del medesimo concetto di “comune sensibilità” può essere dilatato sino a ricomprendere gli ulteriori spazi necessari per rendere l’area vincolata idonea ad ospitare le manifestazioni programmate. In tal caso, l’ampiezza degli spazi da dedicare alle manifestazioni, culturali e spettacolari, dovrà essere individuata d’intesa tra le due amministrazioni pubbliche, sulla base di una leale collaborazione istituzionale.

Il Tribunale amministrativo, nel rinviare la discussione sul merito del ricorso al 20 febbraio 2014, ha inoltre sottolineato che la concessione della misura cautelare si è resa opportuna sulla base della imprescindibilità dell’esercizio della potestà amministrativa comunale sui beni pubblici, da rendersi doverosamente funzionali nell’interesse della collettività.

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